Pulizia ambienti sanitari e non

La pulizia degli ambienti sanitari e non è stabilita dalla Circolare n° 5443 del 22 Febbraio 2020 del Ministero della Salute. In questi giorni sentiamo spesso parlare di pulizia, sanificazione e disinfezione ma sappiamo distinguere il loro valore o li consideriamo come fossero sinonimi?

Pulizia

Attività propedeutica alle successive, come prima cosa è necessario detergere tutte le superfici di contatto allo scopo di eliminare il cosiddetto “sporco” visibile come polveri, grasso, liquidi, sporco organico, macchie, ecc.; è una fase fondamentale poiché quest’ultimi sono l’ambiente ideale per il moltiplicarsi di germi e batteri. La pulizia si ottiene attraverso un’azione manuale o meccanica delle superfici con acqua e/o sostanze detergenti (detersione).

Sanificazione

Sanificare significa rendere igienico, ovvero eliminare da una superficie qualsiasi batterio ed agente contaminante che normalmente non si riesce a fare con la classica pulizia con detergenti e deve essere preceduta dalla pulizia.

Per la sanificazione sono necessari prodotti chimici detergenti (detersione) affinché il carico microbico possa rientrare entro livelli di di igiene accettabili ed ottimali che dipendono dalla destinazione d’uso degli ambienti interessati.

Per ambienti sanitari i virus sono efficacemente inattivati a seguito di adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.

Per ambienti non sanitari la Circolare del 22 Febbraio 2020,  per la decontaminazione raccomanda l’uso di ipoclorito di sodio diluito allo 0,1% (il che significa semplicemente candeggina). Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, viene suggerito l’utilizzo di etanolo (alcool etilico) al 70% dopo la pulizia con un detergente neutro.

Disinfezione

La disinfezione, preceduta dalla pulizia, consiste nell’applicazione di agenti disinfettanti e spesso viene confusa con il termine igienizzare ma in realtà non sono la stessa cosa. Un disinfettante, al 99,9% e soggetto ad una procedura autorizzativa armonizzata a livello nazionale ed europeo (presidio medico chirurgico), quasi sempre di natura chimica o fisica (calore), è formulato per diminuire, ridurre drasticamente, tramite la distruzione o l’inattivazione, la presenza di batteri, funghi, e/o virus  (carico microbiologico) presente sulle superfici.

La disinfezione consente di distruggere i microrganismi patogeni.